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Il contesto

L’Istituto opera nella cittadina di Avola che, distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita con la caratteristica pianta esagonale grazie all’architetto gesuita Don Angelo Italia.
Tale struttura presenta la particolarità di avere una grande piazza quadrata centrale posta all’interno di una croce ideale alle cui estremità si posizionano altre piazze minori. Questa particolare struttura urbanistica rispecchia una città rinascimentale, che venne ricostruita per volere del principe Nicolò Aragona Pignatelli, Duca di Terranova.
La cittadina, che presenta chiese settecentesche di elegante architettura oltre al palazzo ducale, ha anche una sua importanza storica rappresentata dal sito di Avola Antica poco distante dal centro abitato e precisamente vicino al Monte Aquilone. L’aspetto naturalistico della zona non è da sottovalutare, data la presenza della Cava Grande del Cassibile, un canyon naturale considerato tra i più lunghi d’Europa.
Avola si è sempre contraddistinta per l’operatività dei suoi abitanti e lo stesso stemma ne indica la laboriosità. L’economia è fondamentalmente agricola in virtù del fertile territorio circostante che è intensamente coltivato ad agrumeti, mandorleti, ortaggi e vigneti.
Avola, in provincia di Siracusa, oggi conta 31.729 abitanti e si estende su 74,26 chilometri quadrati ai piedi dei monti Iblei.
La vite, il mandorlo, gli agrumi e l’ulivo hanno fortemente caratterizzato il territorio avolese.
Il territorio è sempre stato votato alla coltivazione della vite e il Nero D’Avola, grande vino rosso realizzato dall’omonimo vigneto, è un prodotto di eccellenza apprezzato non solo in Italia, ma anche dal mercato internazionale.
La mandorla caratterizza il territorio avolese insieme agli agrumi. La varietà di mandorla più apprezzata è “la pizzuta “, diversi e molto buoni sono i prodotti dolciari realizzati con le mandorle, tra cui il latte di mandorla, le granite, i deliziosi biscotti, gli impareggiabili torroni, i famosi confetti e l’attraente frutta martorana. Il territorio, inoltre, si è arricchito di un museo della mandorla, questo è corredato da antichi strumenti nonché da gigantografie di immagini d’epoca che permettono ai visitatori di conoscere i metodi di lavorazione di tale prezioso e salutare frutto. Il museo è ubicato presso il Centro giovanile ed è diventato un fiore all’occhiello della cittadina.
Negli ultimi decenni la coltivazione degli agrumi ha soppiantato la mandorla, dando un notevole contributo all’economia locale.
La coltivazione dell’ulivo fornisce un olio di un particolare colore verde e di un gusto intenso tali da renderlo sul mercato un olio di qualità dal marchio D.O.C.
Numerose sono le feste religiose sul territorio ad iniziare dalla Pasqua che, con i suoi due momenti più importanti, la processione della “Spina Santa” del Venerdì Santo e la “Pace” della Domenica, attirano una moltitudine di gente tra le vie della città.
Spettacolare, per i colori e le emozioni che suscita, è la processione dei “Nuri” di San Sebastiano che, annualmente ha luogo la seconda domenica di maggio. I partecipanti vestiti di bianco, la fascia rossa ed in mano un mazzo di fiori, si dipartono dall’edicola votiva situata sulla S.S. 115 per raggiungere la Chiesa Madre, invocandolo costantemente in coro.
Il 19 marzo, nelle piazze o negli slarghi dei vari quartieri della città, si festeggia San Giuseppe, assemblando grandi mucchi di legna che viene fatta ardere. La festa, chiamata “Adduminaria”, si svolge intorno agli enormi falò realizzati dai ragazzi di ciascun quartiere.
La festa della Patrona della città si celebra la domenica dell’ultima settimana di luglio nella chiesa di Santa Venera a Lei intitolata.
Di antiche tradizioni, il Carnevale ad Avola ha sempre avuto un ruolo determinante. Accanto alla maschera tipica avolese “u Cannaluvari” sfilano i carri allegorici di cartapesta, i carri infiorati traboccanti di smaglianti fiori e i gruppi mascherati. Durante i tre giorni di festeggiamenti, i poeti recitano i loro versi satirici in dialetto avolese.
L’estate avolese presenta una serie di iniziative, alcune anche di carattere culturale, che attirano in città numerosi turisti e permettono di ampliare gli orizzonti del sapere.
Fra le sagre citiamo quella del Tonno e della Ghiotta, che ha luogo nel mese di agosto presso la borgata Marina Vecchia e consente di riscoprire storie legate alla pesca del tonno, anticamente una delle attività principali di Avola.
La Sagra della mandorla, precedentemente organizzata ad agosto ad Avola Antica, tra i profumi dell’altopiano ibleo e che ha dato l’occasione ai visitatori di apprezzare gli aspetti paesaggistici dell’antico sito di Avola e dell’incantevole scenario del belvedere di Cava Grande del Cassibile, ultimamente viene organizzata proprio dove ha sede il museo.
Avola si estende sulla costa, nel territorio a Sud di Siracusa, lungo uno dei più antichi percorsi greci della Sicilia: la via Elorina.
Nei giorni nove e undici gennaio del 1693 un devastante terremoto ridusse in macerie l’antica Abola, città fortificata fornita di un castello e di oltre venti chiese e situata su un alto colle degli Iblei. Da questo evento tragico nacque una nuova città, nella sottostante pianura ed in prossimità del mare, con un modello urbanistico-topografico di indiscusso valore per la Sicilia e non solo.
Questa cittadina, ricostruita dall’architetto Angelo Italia, ha una caratteristica pianta esagonale che coniuga una più valida difesa della città ed una migliore fruizione della stessa, grazie ad un chiaro assetto antisismico, alle sue strade larghe e agli edifici bassi.
All’interno dell’esagono fu posta una rete viaria ortogonale nella quale gli attuali corsi Garibaldi e Vittorio Emanuele determinarono una croce, simbolo e consacrazione del Marchesato alla religione cristiana. I due corsi delinearono anche quattro quartieri dell’impianto urbano e al loro incrocio si trova la Piazza Maggiore, che aveva la funzione di pubblico mercato. Al lato si costruirono la Chiesa Madre e il Palazzo del Feudatario con la Torretta dell’Orologio. Altre quattro piazze furono collocate nei punti terminali della “croce” ed in esse si costruirono importanti edifici sacri.
Sorsero anche notevoli fabbriche quali i palazzi Modica, Lutri e Palazzo Guttadauro. Nel 1841 fu inaugurata la strada provinciale Siracusa-Noto. Dopo l’Unità d’Italia si costruirono in stile neoclassico opere di grande rilevanza pubblica, quali il Palazzo di Città, l’Ospizio-Ospedale, la Pretura, le Scuole femminili e maschili, il Teatro e il Mercato. Nel 1929 l’impianto planimetrico esagonale fu congiunto al mare con l’apertura del viale ora dedicato a Corrado Santuccio e si costruì la Rotonda.
La pianta esagonale della città di Avola mette in evidenza gli edifici Sacri: chiesa Madre, Santa Venera, San Giovanni Battista, Sant’Antonio Abate, Sant’Antonio da Padova, chiesa di Santa Maria di Gesù, La Santissima Sant’Antonio Annunziata o “Badia”. La Chiesa della Santa Croce o dei Cappuccini è l’unica fuori dalla cinta.
L’edilizia privata privilegiò lo stile Liberty. Sono molte le facciate delle abitazioni di Avola a presentare fantastici motivi floreali, negli stipiti e nelle mensole dei balconi, caratteristici di questo stile, cesellati dai maestri scalpellini.
In particolare il Palazzo di Città fu progettato dall’ingegnere e architetto avolese Salvatore Rizza nel 1863 e completato nel 1870. Voluto dal Sindaco Calogero Gubernale, attiguo al Palazzo di Città, e sempre su progetto dell’ingegnere Salvatore Rizza, fu edificato il Teatro inaugurato il 20 aprile 1876 e dedicato a Garibaldi nel 1882 in occasione della sua morte. Nell’ultimo periodo, dopo un accurato restauro il teatro Garibaldi permette ai cittadini di assistere a spettacoli di vario genere e ciò è una risorsa per la crescita culturale del paese.
Il vecchio Mercato, costruito nell’orto del Monastero delle Benedettine tra il 1892 e il 1895, è un elegante loggiato che, nel prospetto principale, porta lo stemma della città eseguito dallo scultore Francesco Puzzo. A questi si devono anche i dodici medaglioni che raffigurano i prodotti messi in vendita nelle botteghe del Mercato. Restaurato tra il 2005 e il 2008, oggi è sede della Biblioteca Comunale.
Il vecchio mercato, oltre ad essere sede della biblioteca comunale, viene utilizzato per manifestazioni e riunioni di alcune associazioni che operano nel territorio.